Programma Altra Risorsa 2022
Scarica qui l’ORARIO Altra Risorsa 2022
Qui trovi invece il Programma Dettagliato con la descrizione degli interventi e le bio di relatori e relatrici
Di seguito la descrizione degli interventi e le biografie di relatori e relatrici
Presentazione del progetto Circus as Intercultural Encounter (CIE)
Ilaria Bessone e Ophelie Mercier, CIE Research Coordination Team
Il progetto Circus as Intercultural Encounter, finanziato da Anefore, l’Agenzia Nazionale del Lussemburgo per il programma Erasmus +, ha rafforzato la partnership tra 6 scuole di circo in Lussemburgo, Belgio, Finlandia, Italia, Palestina, Slovenia, la University College Dublin e Caravan Circus Network, con l’obiettivo di esplorare il circo in relazione a temi complessi quali incontro, diversità, interculturalità, sviluppare una ricerca e pubblicare un diario di bordo per potenziare le competenze interculturali di operatori, operatrici e organizzazioni di circo, circo sociale e arte-educazione. In quanto parte del Team di coordinamento della ricerca (insieme a Olga Sorzano, ricercatrice indipendente e Alice Feldman, UCD), Ophelie Mercier e Ilaria Bessone presenteranno processi attivati, risultati ottenuti e sfide incontrate dal progetto dal 2019, anno in cui ha preso il via, al 2022, anno della sua chiusura.
Ilaria Bessone
Cofondatrice e referente per le aree relazioni internazionali e studi e ricerca di AltroCirco. Membro del Research Coordination Team del progetto Circus as Intercultural Encounter.
Nel 2017 consegue un dottorato in Sociologia e Metodologia delle Scienze Sociali (programma SOMET in consorzio tra l’Università degli Studi di Milano e di Torino) con la tesi “Italian ‘contemporary’ circus in a neoliberal scenario: artistic labour, embodied knowledge, and responsible selfhood”. Partecipa a convegni internazionali sul circo ed è autrice di articoli e manuali. Performer, operatrice e formatrice di circo e circo sociale e presidente dell'Associazione Pirilampo (TO).
Ophélie Mercier
PhD student in Anthropology in Ghent University in which she focuses on Egyptian artists in exile in Europe. She lived in Egypt for four years where she worked as a street clown in “Outa Hamra” collective where she performed street shows and facilitated theatre and circus workshops bringing together local Egyptian and refugee communities. She wrote an academic article analysing the various performing tools at stake to emphasise this cooperation between communities. She holds an MSc in Conflict Violence and Development (University of London, SOAS) during which she wrote a dissertation on theatre as a means of resistance in Palestine with a focus on the Freedom Theatre.
Un messaggio nella bottiglia
Un messaggio nella bottiglia.
Un viaggio andata e ritorno da piccol* a grandi.
Maria Teresa Cesaroni, Caterina Gentili, Circo Corsaro
L’idea: Partendo dai principi che animano la VI edizione del Convegno (dall’abstract del convegno: gioco, mistero, sorpresa, specchio, tenerezza, aprire, domande, relazione, accogliere anziché analizzare e classificare) il laboratorio vuole facilitare, raccogliere e rilanciare il contributo di bambine e bambini all’interno del convegno, rendendo possibile l’incontro con il pensiero e la parola dei piccoli con le altre generazioni di adulti e adulte.
Obiettivi:
● Incontro tra età diverse (tre generazioni attrici del progetto: bambini e bambine;
adolescenti; adulti e adulte)
● Incontro con linguaggi altri da sé
● Incontro asincrono tra momenti diversi dell’iniziativa
● Conservare un ricordo dell’esperienza formativa avuta
● Sorprendere, meravigliare, divertire
● Mettere in circolo idee e spunti
● Valorizzare il pensiero infantile
Rafforzare i legami deboli. La costruzione di supporto sociale attraverso il circo.
Karine Lavoie e Elise Leblanc, Cirque Hors Piste-Montréal
Perché il circo sociale è uno strumento potente per incontrare gli altri? Come si può, attraverso la pratica delle arti circensi, far nascere comunità e promuovere l'inclusione sociale? Attraverso i sette pilastri del circo sociale esploreremo come il circo può fungere da prezioso supporto sociale creando spazi sicuri dove si celebrano l'espressione, la creatività e la diversità. Condivideremo anche come lo sviluppo della nostra rete di circo sociale Cirkaskina ha contribuito a costruire una forte comunità in Canada tra le organizzazioni e i giovani operatori di diversa estrazione culturale.
“La sensazione di far parte di una grande famiglia che va oltre la solita comunità; il piacere di
sentirsi meno soli; l'amore e la solidarietà” (Circaskina 2020)
Karine Lavoie- Executive director Cirque Hors Piste
Karine Lavoie has more than 20 years of experience in social circus, first as a trainer in various countries around the world, as a training advisor at Cirque du Soleil, as a speaker and today with Cirque Hors Piste. She also cumulated a solid expertise in community intervention, having worked for more than 10 years with people experiencing homelessness or living in precarious situations. In addition to her involvement in the social intervention milieu, Karine has worked as a circus artist in various events and festivals. After traveling many countries in the world spreading her passion for social circus, she is now fully dedicated to the development of the approach here in Canada with the solid conviction that circus is a strong vector of social transformation in communities.
Élise Leblanc- Social circus trainer- Cirque Hors Piste
As a multidisciplinary circus artist who has perfected and performed her art for 9 years in Latin America, Élise returned to Montreal in 2012 and has since been particularly interested in social circus and alternatives circus performances.
Graduated from the National Circus School as an instructor she has, over the years, developed an expertise in social circus. His vast career, both in Canada and internationally, includes the establishment of a small aerials and movement school with adapted classes (Venezuela), the start of a circus space for children in conflict zones (Colombia), the creation of shows with groups of young people living with an intellectual disability and, for several years now, various social circus projects in collaboration with Cirque Hors Piste, with marginalized populations.
Un corpo da favola - Workshop
Daniele Giangreco
Un corpo da favola è un corpo che racconta. Non ha bisogno di parole, non importa quanto e come sia bello brutto alto o basso o colorato. Ha bisogno solo di essere vivo! Giochiamo con il nostro corpo cercando di trasformarlo o di portarlo al conflitto per trovare nuove ed originali storie. Un assaggio di laboratorio per costruire insieme un corpo che stupisce e favorisce l’incontro.
Consigliato un abbigliamento comodo e voglia di mettersi in gioco!
Daniele Giangreco
Attore e formatore di circo e teatro. Ho fatto spettacoli e progetti in Italia, Belgio, Spagna, Inghilterra, Finlandia, Palestina, Israele, Giappone. Dal 2004 che collaboro con scuole, associazioni, istituzioni ed ho incontrato con i miei laboratori circa 12.000 persone tra adulti e bambini. L’attenzione al partecipante, il contenuto creativo ed uno spazio sicuro e divertente sono i pilastri delle lezioni.
Fondatore e formatore di AltroCirco.
Sentirsi parte. osservazione e auto-osservazione della relazione tra spazio e natura verso un'ipotesi di incontro consapevole con l'ambiente e le specie.
Luca Spitoni
Faremo insieme un percorso che attraversa considerazioni e scenari di mondi possibili. Parleremo di ambiente, di paesaggio e di architettura con un unico comune denominatore che è quello della sostenibilità, della convivenza e della collaborazione tra le specie.
Faremo dei disegni per rappresentare degli spazi e analizzeremo come li abitiamo, come e se li possediamo e perché, e come marcano la nostra vita. E’ severamente vietato dire o pensare: Io non so disegnare. Non ci sarà nessuna valutazione dei disegni.
Cercheremo di allargare il nostro sguardo sulle necessità di riprogettare la convivenza con le diverse specie di questo pianeta partendo dal ripensare gli spazi, dal ridefinire il patrimonio territoriale materiale e immateriale, e tenendo in conto tutte le opportunità che ci apre un diverso approccio, più rispettoso ed etico nei confronti delle specie “altre” da noi.
RICHIESTE PER I PARTECIPANTI
i partecipanti che si iscrivono al workshop sono invitati (se lo vogliono, non è obbligatorio) a portare:
- una o più foto dell'interno e dell'esterno della loro abitazione
- piante o progetti della loro abitazione
- una o più foto interno/esterno e/o progetto della loro scuola di circo
(tutto il materiale può essere portato sia in formato digitale, anche nel telefono, che cartaceo o inviato per mail a lucaspitoni@gmail.com)
Luca Spitoni
Mi occupo di architettura e di arte e insegno nella scuola pubblica. Ho lavorato per la Facoltà di Architettura di Firenze come ricercatore. Ho diretto una ONG che si chiama Carretera Central e ho coordinato progetti nel sud del mondo: Congo, Libano, Siria, Cuba, Bolivia...
Collaboro con lo studio Menis Arquitectos, un collettivo multiculturale che ha sede in Spagna e si occupa di concorsi di architettura internazionali.
Ho creato in Italia, insieme ad altri colleghi, due spazi di lavoro multidisciplinari che si chiamano MAO STUDIO e MAO SCHOOL in cui ci occupiamo principalmente di ricerca e di sperimentazione in campo architettonico e artistico, con lo scopo di creare delle sinergie tra territorio, ambiente scolastico e artistico-professionale. Basiamo il nostro approccio sulla contaminazione e ci muoviamo tra diverse forme espressive: installazioni, performance, animazioni...
Da qualche anno faccio parte di Animal Save Movement e coordino un gruppo locale di attivismo che si chiama Animal Save Perugia. Animal Save è un movimento è orizzontale e intersezionale e si impegna nella critica all’antropocentrismo, nella divulgazione del pensiero antispecista e nella rivendicazione della giustizia climatica ed alimentare. Faccio troppe cose, ci mancava solo l'attivismo...
Circus as Intercultural Encounter - Values
Julian Cottenie and Hanne Kauppinen
The goal of this workshop is to increase diversity of views and representativeness in discussion and introduction of key values emerging from the fieldwork and steer away from uncritical terms and definitions. A ‘speed dating’ format will be applied, where participants can exchange their different meanings, definitions and views.
Circus as Intercultural Encounter – Stories, Reflexivity & Relevant Tools, Exercises
Nadine Innocenzi and Mohammad Abusakha
Participants will be engaged in art-based social research practice exercises in order to explore key themes such as communication, connection & inclusion. Participants will be invited to share stories about the difficulties they have in these 3 areas.
Nadine Innocenzi
Ricercatrice e professionista nel settore della mobilità, della migrazione e dell'asilo, è specializzata in politiche migratorie, diritti dei rifugiati e protezione delle categorie vulnerabili. All'interno del progetto CIE si è occupata della elaborazione e conduzione della ricerca all'interno del progetto Mondi Possibili di Foligno, insieme a Lamine Kidiera, mediatore culturale.
Panel progetti di circo nel mondo
Presentazione dei seguenti progetti e organizzazioni di circo, con un focus specifico sul circo sociale in periferie, contesti interculturali, con persone rifugiate o richiedenti asilo, su questioni quali memoria, conflitto, identità. La discussione sarà facilitata da Will Borrell (Caravan Circus Network)
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Cirquenciel, Libano. A cura di Rose Abou Elias
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Nablus Circus School, Palestina. A cura di Mohammed Shafee.
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Circus and Inclusion, EYCO (European Youth Circus Organisation). A cura di Lynn Carroll.
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Ecole de Cirque de Bruxelles.
Incontro al Circo - Workshop
Tommaso Negri
Laboratorio esperienziale sulla conduzione centrata sui partecipanti. Il circo è stupore e meraviglia, e la prima meraviglia del circo sociale sono i suoi partecipanti. Come possiamo valorizzare questa meraviglia e attuare un trasferimento di potere da chi conduce a chi è condotto? Un percorso per scoprire insieme come rendere il circo strumento realmente inclusivo e in ascolto, per favorire l’incontro con sé stessi e con l’altr@.
Consigliato un abbigliamento comodo e voglia di mettersi in gioco!
Tommaso Negri
Laureato in filosofia a Milano, per schiarirsi le idee si diploma all’Ecole de Cirque de Bruxelles nella “Formation Pédagogique”. In Francia prende il brevetto BIAC per l'insegnamento delle arti circensi, e di nuovo in Belgio conclude un Master in Management des Arts du Cirque all'Università di Louvain-La-Neuve. Lavora dal 2002 come insegnante di circo sviluppando una metodologia inclusiva e partecipativa. Nel 2010 lavora a Parigi come insegnante di arti circensi e circo sociale presso “Le Plus Petit Cirque du Monde”. Assume poi il ruolo di direttore pedagogico del progetto Circo Social Ecuador, in collaborazione con il Cirque du Monde e la Vicepresidencia de Ecuador. Dal 2011 collabora con l’Ass. Giocolieri & Dintorni allo sviluppo della proposta formativa pedagogica di Circosfera, e lavora come formatore anche in Francia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Gran Bretagna, Tunisia e America Latina. Dal 2016 è formatore freelance per il Cirque du Monde, lavorando sulla formazione professionale degli insegnanti di circo sociale.
Direttore pedagogico di diverse proposte formative come: il progetto europeo “CATE”, del network di scuole di circo EYCO, per la prima formazione europea per insegnanti di circo; “LCL”, progetto europeo per lo sviluppo della metodologia Learner-Centered-Learning in ambito circense; la “FiX”, Formazione Italiana di Circo Sociale promossa da AltroCirco.
Pubblica nel 2021 il manuale "Il metodo LCL nella pedagogia del circo".
E' oggi il direttore di AltroCirco, progetto per lo sviluppo e la promozione del Circo Sociale in Italia, e Vice presidente della scuola di circo BadaBam A.S.D.
Pioniere…siamo incoscienti o coraggiose. Creare luoghi d’incontro è ancora possibile?
"Viaggio tanto e osservo tanto. Quando torno parto dai vuoti che sento nel contesto in cui vivo per riempirli di contenuti necessari. Se non esiste un posto che mi piace lo CREO"
Prendendo spunto dalle visioni di Natalia Bavar, antropologa e progettista culturale, che ha fondato Il festival “Cirk Fantastik”, lo spazio artistico “Circo Instabile”, il caffè letterario “la Citè”, apriremo una discussione che stimoli a dare vita e luoghi alle nostre idee. Modera il tavolo Daniele Giangreco.
Natalia Bavar
Autrice di 4 pubblicazioni sulla città multiculturale, direttrice artistica di festival di circo contemporaneo, musica e teatro, educatrice, formatrice in progetti di arte e sociale, autrice di racconti illustrati su tematiche di inclusione e multiculturalità, documentazioni e reportage narrativi e fotografici su nomadi tradizionali, nuovo nomadismo, spazi indipendenti autocostruiti, arte e sociale in brasile, etiopia, iran
Circo in sciopero: la mobilitazione di artisti circensi in festival di strada e “ollas comunitarias” in Colombia
Olga Lucia Sorzano and Angello Olaya
Il 28 aprile 2021 uno sciopero nazionale è iniziato in Colombia per protestare contro una riforma fiscale nel pieno della crisi pandemica. La 28A, così viene chiamata la protesta, è la più grande mobilitazione sociale e politica della storia recente della Colombia. Persone afro-indigene, artisti, attivisti LGBT, contadini, studenti, donne, persone lavoratrici, e molte altre, si sono unite per protestare contro la violenza e l’ingiustizia sociale in Colombia. La polizia ha reagito con brutalità, e gli episodi di violenza hanno macchiato la maggioranza pacifica delle manifestazioni. Una campagna di discredito è stata lanciata dal governo e dai media associati. Nonostante ciò, la gente ha continuato a protestare e le espressioni culturali e artistiche hanno invaso le strade. Il circo, una forma d’arte marginale, ha partecipato largamente alla 28A. Le principali città si sono trasformate in palchi circensi. Collettivi come CircoAlParo o Saltando por la Paz sono nati da queste proteste pacifiche.
Questa presentazione presenta il caso delle proteste sociali come luoghi in cui performare e unirsi; non solo per trasformare le società ma mostrare forme alternative di produzione culturale, al di là delle logica capitalistica o di promozione. Si concentra in particolare sul caso di CircoAlParo, un movimento che riunisce più di 600 artisti circensi in Bogota per contrastare la violenza, la polizia, la fame e i media mainstream. Per supportarsi reciprocamente provvedendo a bisogni che i governi e le autorità culturali hanno ignorato.
Olga Lucia Sorzano is an independent researcher working at the crossroads of cultural, performance and decolonial studies. She holds a PhD in Cultural Policy and Management from City University of London. Her work focuses on the analysis of (in)visible figures and undervalued art forms such as circus and Afro-Indigenous practices.
Marketplace delle associazioni del territorio: presentazioni, laboratori, scambi e interazioni.
Marketplace delle associazioni del territorio
Saranno presenti molte associazioni del territorio che inviteranno la cittadinanza a partecipare e conoscere le loro attività .Le associazioni connesse con il mondo del sociale, del circo, dell’arte terapia e dell’attivismo allestiranno stand, banchetti e spazi insoliti dove poter svolgere laboratori, vedere video, prendere informazioni su attività e progetti.
In particolare ci saranno i laboratori di Circo dell’associazione Circo Corsaro, di arte terapia per bambini dell’associazione ULA un laboratorio aperto, grazie al banchetto di Emergency sarà invece possibile fare delle visite virtuali ai loro ospedali nel mondo, l’associazione Omphalos Lgbti presenterà le attività legate al territorio in particolare la prevenzione e i test gratuiti per l’HIV, il gruppo giovani, cultura, sport e altre attività, l’associazione Animal Save sarà invece a disposizione per parlare della questione climatica e ambientale anche in supporto alle scuole e alle scuole di circo. Ci saranno incursioni estemporanee di danza urbana ed altre associazioni che metteranno a disposizione materiale informativo.
Il marketplace ospiterà il “Salone Inaspettato” di Miguel Manzano, in cui diverse persone saranno invitate ad avere una conversazione informale sui loro progetti in maniera inconsueta ed inaspettata..
Comunicazione Non-violenta
Simone Scampoli
L'intervento verterà sulle tecniche del linguaggio non-violento applicabile anche in ambito educativo e comunitario e del suo impatto in ambito relazionale e di come tale metodologia possa essere applicata in diversi ambiti per facilitare un incontro pronto ed autentico.
La comunicazione non-violenta è un linguaggio che facilita la connessione. È un linguaggio pratico che si può imparare per espandere empatia, onestà, forza e compassione nelle nostre relazioni personali e professionali. Può aiutare a costruire ponti di connessione tra individui, coppie, famiglie, squadre, organizzazioni e comunità.
La Comunicazione Non-violenta è un processo di comunicazione che può essere compassionevole ma anche spietato, rimanendo però veramente autentico ai nostri valori più profondi. La comunicazione non-violenta può aiutare a migliorare nel parlare, nel relazionarsi con persone che possono apparire diverse e nel costruire la resilienza di fronte al conflitto. È uno strumento per lo sviluppo personale, di relazione con gli altri e le altre, e di una visione per un mondo molto più stimolante e piacevole in cui vivere.
La non-violenza è efficace perché ispira, costruisce fiducia e apre le porte ad un gran numero di persone per essere coinvolte ed esprimersi. La non-violenza riconosce che tutte e tutti noi facciamo parte di un sistema e che viviamo in modo interdipendente - quello che succede ad una persona, riguarda ed ha un impatto anche sulle altre, e viceversa - e ne consegue che il futuro di tutte e tutti noi è in gioco.
Simone Scampoli
Attivista per la liberazione animale e totale. Attualmente fa parte del team del Santuario Capra Libera Tutti e di Disobbedienza Animale. Simone vive al Santuario Capra Libera Tutti, un luogo dove è possibile incontrare animali e sperimentare una relazione paritaria con loro. Prima di essere coinvolto a tempo pieno con queste due realtà, ha lavorato con alcune organizzazioni no-profit estere nelle quali ha principalmente sviluppato campagne ed azioni, piani formativi, reclutamento ed ha lavorato molto anche allo sviluppo delle aree necessarie per creare un movimento di massa. Tra le varie organizzazioni con cui ha collaborato, compaiono Animal Rebellion ed Extinction Rebellion, ed è proprio con queste due realtà, a Londra, dove Simone ha intrapreso vari percorsi formativi nell’ambito della non-violenza e della comunicazione non-violenta. Il periodo a Londra determina la fase intermedia del percorso di attivismo di Simone ed ha rafforzato le basi per diffondere compassione ed empatia in relazione a ciò che ogni giorno cerca di cambiare.
Trovare il gioco. Strumenti di gamification.
Jorge Luis Socorro Batista
Come disciplina, la gamification nasce dal campo accademico, dallo studio teorico e strutturato del gioco. È contaminazione anche nell'ambito del circo sociale, perché si tratta di gettare uno sguardo su qualcosa di così presente nel circo come il gioco, da una disciplina apparentemente lontana ma che, magari senza conoscersi, hanno tanto in comune.
La gamification è una disciplina basata sul potenziale di qualsiasi attività umana di diventare un gioco. Ci permette di contaminare le nostre esperienze quotidiane con il potere del gioco, aiutandoci a mantenere la motivazione e a sviluppare la creatività. “Trovare il gioco” ci insegnerà a cercare e ritrovare noi stessi con la capacità del gioco di aprirci all'imprevisto, celebrare l'errore e immaginare altre realtà. In questo laboratorio impareremo tecniche e strumenti per applicare la gamification nei nostri progetti.
Spiegheremo i principi della gamification, con un'enfasi sulle ultime ricerche, usando esempi da tutto il mondo. Allo stesso tempo, la presentazione/laboratorio stesso seguirà le regole del gioco, in modo che sia i relatori che i partecipanti possano giocare imparando le regole del gioco. Il formato della presentazione si trasformerà in uno spazio di gioco e partecipazione con il pubblico. Servirà a dimostrare come le meccaniche di gioco possono essere applicate a qualsiasi situazione. Partendo dal fatto che il presentatore non parla italiano, trasformeremo questa difficoltà in una regola di gioco. Lavoreremo con simboli, parole inventate, esempi e collaborazioni impreviste.
Jorge Luis Socorro Batista
Architetto e master in gamification e narrazione transmediale.
2013 Co-fondatore del collettivo Aplatanarq, creato con l'intenzione di esplorare nuove forme di partecipazione al processo di progettazione architettonica. Sviluppando proposte come il "salotto urbano". 2017 Ricercatore per l'insegnamento all'Università di Alicante: pedagogie critiche, politiche ecologiche e pratiche materiali, dove ha sviluppato le sue prime idee sul legame tra pensiero creativo, giochi e narrazione grazie a questa esperienza di insegnamento. esperienza di vita.2019 Crea Ludicrous (http://ludicrous.es/ ), una piattaforma di accessibilità al pensiero creativo attraverso il gioco.Sviluppare proposte da diversi campi come il design grafico, le arti visive, il fumetto e il game design.
Panel progetti di circo sociale - Domenica Pomeriggo
Strani Vari project (Italy -Bosnia): providing recreational and educational services to children and adolescents, during the summer, in Zavidovici, Bosnia Erzegovina. Presentation by Lara Miglietti, Luca Rabellino, Dino Sinanovic
La cultura bosniaca è geograficamente vicina a noi, ma mediaticamente esclusa dai nostri dialoghi. Quello che è successo in Bosnia Erzegovina durante gli anni Novanta è storia contemporanea e difficilmente si studia a scuola. Crediamo sia fondamentale che i giovani conoscano, attraverso l’esperienza, luoghi e persone per “scavalcare” il luogo comune e il pregiudizio. Conoscere la guerra dei Balcani significa creare consapevolezza che la costruzione del pregiudizio e dell’odio sono state possibili nella nostra Europa, come i fatti recenti ci ricordano tristemente. Ciò significa prendere atto del fatto che non siamo immuni. I percorsi proposti mirano a lavorare approfonditamente: si vogliono promuovere la presa di coscienza del proprio posizionamento e del valore delle proprie azioni. Saper guardare alla complessità del passato, significa implementare gli strumenti culturali finalizzati a costruire e diffondere una cultura fondata sulla pace, sulla partecipazione e sulla convivenza.
Scoprire e analizzare la storia e le memorie di una comunità, permette di comprendere che non esiste una storia già scritta. Ciascun individuo, partecipando e facendo le proprie scelte, può determinare il corso della Storia. Questi obiettivi vengono realizzati attraverso lezioni frontali, visite ai luoghi della memoria, incontri con testimoni e riflessioni collettive. Si tende quindi ad una costruzione di un senso di appartenenza collettiva, inclusiva, che non identifica noi/loro come entità antagoniste, ma come appartenenti ad una comunità estesa, con l’arte come mezzo di riscatto sociale. La riflessione sulle esperienze vissute, tramite attività dinamiche e attive, è il punto decisivo e conclusivo delle attività proposte: le arti, in ogni loro forma ma con un sguardo in più verso quelle circensi, vengono utilizzate come mezzo di introspezione ed espressione, con la realizzazione e la messa in scena di spettacoli, performance e video documentari.
Circo Sotto Sopra / APS Artelego (Bologna, IT): Move up! wellbeing of minors and families living in Croce del Biacco (Quartiere San Donato San Vitale). Presentation by Jorge Balbàs e Arianna Garulli.
Nel 2019 2020 Circo Sotto Sopra ha creato e realizzato un progetto di circo sociale chiamato “ALT! Circolare Arti Libera Tutti”, collaborando con associaz ioni ed enti del territorio per il benessere dei minori e delle famiglie della zona periferica della Croce del Biacco (Quartiere San Donato San Vitale, Bologna). “ALT!” ha permesso all’associazione di misurarsi con un territorio ricco di potenzialità, ma ancora oggi visto come luogo di disagio e degrado. “MOVE UP!” rappresenta un andare avanti, un’elaborazione di quanto monitorato e appreso finora, con una visione più chiara sui bisogni del territorio e dei suoi abitanti, con l’obiettivo a lungo termine di creare sul territorio un polo culturale off e underground, in modo da riqualificare la zona dal basso, partendo dai suoi stessi abitanti e in particolar modo dai più piccoli.